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mercoledì 7 novembre 2012

L'amore, questo bastardo


L'amore, questo bastardo
Ebook
2012
Euro 0,99
Chichili Agency
Vincitore del concorso letterario indetto dalla casa editrice Chichili Agency
Sito ufficiale

L'amore, questo bastrado potrebbe essere il titolo di uno dei miei soliti velenosi post, invece è il titolo del mio ultimo racconto pubblicato in formato Ebook con la Chichili Agency.

venerdì 19 ottobre 2012

Quante volte l'uomo pensa al sesso


di Sam Stoner
L’uomo penserebbe al sesso 18 volte al giorno secondo una ricerca condotta dalla Ohio State University di Mansfield (USA), riportato su LiveScience. Il che è una bella media e ci consentirebbe di appropriarci del titolo di Porci con lode.
Credo alle statistiche, tuttavia avendo sottomano l’oggetto dell’esperimento, l’uomo, ossia me stesso (per quanto qualche mia ex avrebbe qualcosa da ridire riguardo questa ardita affermazione), ho provato direttamente. Ebbene sì, mi sono sottoposto ad un pericoloso esperimento. Alle 12.15 di un sabato pomeriggio settembrino mi sono recato in un centro commerciale. nL'ora era di massima affluenza. Cronometro in una mano e pallottoliere nell’altra, mi sono buttato nella mischia per contare quante volte, nell’arco di 60 minuti, avrei pensato al sesso.
Il risultato è stato strabiliante! Alimentando il mio machissimo ego.
Ho contato ben 50 pensieri di matrice sessuale in un un’ora. 18.250 volte in un anno!
Scollature, glutei, cosce bocche, tacchi, mani, schiene flessuose, un’orgia di sesso che ha attraversato trasversalmente ogni età regalandomi un’erezione che mi ha accompagnato per tutto il pomeriggio, un’erezione  che avrebbe soddisfatto la più esigente delle amanti. Un'erezione che avrei voluto regalare a ogni donna presente nel centro commerciale. Nenziali acquirenti ma solo odalische che mi desideravano. Per fortuna il rigore scientifico ha avuto la meglio.

Bisogna considerare una serie di fattori, pro e contro l’esperimento:
- si trattava di un mese estivo e quindi l’abbigliamento femminile era succinto
- a seguito di un intervento chirurgico erano mesi che non avevo alcun tipo di contatto sessuale con un essere umano di qualsiasi sesso.
- non sono un erotomane che si porterebbe a letto anche la zia pur di “farlo”, anzi sono piuttosto tranquillo sotto questo aspetto, anche troppo secondo la mia ultima ragazza
- mi trovavo in un centro commerciale e non in spiaggia!
- in questi ultimi anni l’emancipazione femminile ha determinato da una parte un inzzoccolimento delle donne sopra i 50 anni le quali si scoprono senza alcun freno, e un smiggnottamento delle donne sotto i 18 anni le quali già a partire da età una volta considerata “età pubescente”, si scoprono trasformandosi in un esercito di lolite turbando non poco i maschi loro coetanei. E pure il sottoscritto, che con evidente difficoltà è riuscito a distinguere di spalle a chi appartenessero un paio di chiappe a malapena coperte da micro pantaloncini e sorrette, le chiappe, da un tacco 10 centimetri.
Quindi, ritengo l’esperimento attendibile e veritiero e applicabile anche a uomini sposati o  fidanzati con compagna a seguito.
Care amiche, quando troverete un’insolita erezione scalpitare nei pantaloni del vostro lui chiedetevi se non sia merito delle vostre amiche o delle estranee che avete incontrato durante la passeggiata o la serata in discoteca. Al vostro posto non starei tanto a sottilizzare, un’erezione si prende sempre al volo, anche perché se non lo farete voi state pure tranquille che qualcuna pronta ad “afferrarla” ci sarà sempre.   
Sconsiglio vivamente di commissionare acquisti al vostro compagno in centri commerciali nei mesi estivi e se lo lasciate andare in vacanza da solo attrezzatevi per sorreggere un paio di corna di proporzioni bibliche.



  

giovedì 27 settembre 2012

La Regina del Chick Lit made in Italy



Esiste il Chick lit made in Italy?
 La risposta è sì. Roberta Gregorio, responsabile della Chichili Italia, propone questa divertente antologia di racconti, otto per l’esattezza, nei quali le autrici esplorano caratteri, stili di vita, pensieri, amori al femminile, attraverso personaggi capaci di suscitare emozioni.
Ho scaricato gli otto racconti  - diseguito il link per scaricarli e la trama - e dopo una attenta lettura ho scelto la mia Regina del Chick lit made in Italy che troverete alla fine dell’erticolo.
Ecco i titoli:
- "9 months" di Stefania Nascimbeni,
- "Nuvole a colazione" di Francesca Baldacci,
- "Una persona speciale" di Elisabetta Rossi,
- "Senza rete di protezione" di Cristiana Iannotta,
- "From Düsseldorf with love" di Anna Tasinato,
- "Profumo di magnolia" di Roberta Gregorio.
  
DARCY NON ESISTE (E PIOVE SUI CUSCINI A POIS) di Maria Silvia Avanzato
Ma se Jane Austen ci avesse preso tutte in giro? Se il leggendario e romantico Fitzwilliam Darcy fosse solo un'illusione messa su carta? Antonietta - bruttina, strampalata e irriducibilmente ancorata ai suoi sogni - non è disposta a crederci ed è sempre in vana attesa del grande amore. Quando la sua amica Marta, ingaggiata come cat sitter da un misterioso "nuovo fidanzato", decide di trovarle un principe azzurro con tutti i crismi, le due amiche vengono travolte da un vortice di indimenticabili equivoci. Un'avventura rosa al femminile fra gatti, vasetti di yogurt, previsioni meteo, sushi bar e incontri decisi dal destino, nello scenario tutto italiano di un'assolata riviera romagnola.

NEXT MONTH  di Stfania Nascimbene
Malaga, una rossa eccentrica, ha deciso di aprire un “casting” nella ricerca del candidato ideale per donarle un seme, il seme, e diventare madre. Non le interessa il matrimonio, né una compagnia domenicale durante i commenti delle partite, sia chiaro. Malaga vuole semplicemente avere un figlio!Ma è davvero così “semplice” o qualcosa andrà storto? Esiste davvero una garanzia, diciamo biologica, per avere una progenie perfetta?Che cosa vogliono le donne nel 2012? E cosa sono disposti a dare gli uomini, per farle contente? Sempre che il punto sia questo…

NUVOLE A COLAZIONE  di Francesca Baldacci
Fanny vive la sua vita di ragazza d’oggi come una specie di corsa ad ostacoli, visto che ha sempre la testa fra le nuvole: specie da quando Mauro l’ha lasciata. Si divide tra gli amici del cuore, ex compagni di liceo, Patty, Rosy e Gianni, guida un’utilitaria, Tenebrosa, e fa la spesa con la borsa Gnam-Gnam. Finché non si scontra, proprio nel supermercato, con un individuo insopportabile, Fausto. Insopportabile, ma terribilmente fascinoso…

UNA PERSONA SPECIALE di Elisabetta Rossi
In quanti colori si può rappresentare la vita di una ragazza? Grigio e sfumature di grigio se lei è una precaria costretta a litigare con le massaie al mercato. Verde speranza se all'improvviso un ispettore di Polizia le dedica un po' del suo tempo. Nero con pochissime tonalità, se un'altra donna arriva a minacciarla per ottenere le attenzioni dello stesso uomo. Ma alla fine, Giovanna, che colore riuscirà a dare alla sua vita? Tra un pizzico d’ironia e un paio di unghie affilate questo colore in continua trasformazione potrebbe prendere una tinta decisamente rosa.

SENZA RETE DI PROTEZIONE di Cristiana Iannotta
Alyssa, quarantenne alla ricerca di un lavoro a tempo indeterminato, si affida ai consigli della sua amica Daria per cercare di cambiare la propria vita. Consigli che solo all'apparenza risultano strampalati. La vita di Alyssa si complica dopo il matrimonio, quando la ricerca di un figlio che non vuole arrivare, destabilizza ancora di più il suo precario equilibrio di donna con- tanta-voglia-di-crescere!
  
FROM DUSSELDORF WITH LOVE di Anna Tasinato
Vi è mai capitato di taroccare il curriculum vitae, essere assunta per la vostra “ottima” conoscenza del tedesco, essere scambiata per sbaglio per una marketing manager ed essere spedita dal vostro capo dritta in Germania, in una missione che definire suicida è ottimistico? Ecco, aggiungete all’avventura un cucciolo peloso abusivo, un fidanzato in patria, un tedesco decisamente notevole e, soprattutto… un modo per uscirne viva!

COME I MASS MEDIA SANNO INGIGANTIRTI LA STORIA di Grazia Ciaravella
Come i mass media sanno ingigantirti la storia - La crisi economica non risparmia nessuno, neppure Isabella Solari, speaker dell’emittente radiofonica Dimensione Donna. Pessima cuoca e ritardataria, nel suo programma “Risparmio al centesimo” dialoga con i radioascoltatori, dispensando consigli per fare economia. Costretta a sopportare l’altera Blasa Viviana Pérez, il suo capo, dopo due lunghi anni rivede colui che tanto le è stato vicino in passato: Stefano Melis, ora pop star. Cosa succede quando la stampa gonfia il rapporto esistente tra la ragazza sconosciuta e il personaggio famoso? Tra la paura di un licenziamento, sfrontati vicini di casa e trucchi per economizzare, una storia all’insegna dell’ironia.

PROFUMO DI MAGNOLIA di Roberta Gregorio
Profumo di magnolia - Susanna ama Davide da anni, ma si è rassegnata al proprio destino: lui la vede come amica e basta. Infatti, l'amicizia tra i due è forte, e lei non solo parteciperà al matrimonio di Davide e Veronica, ma lo farà addirittura in veste di testimone di nozze. La sera prima della cerimonia, il futuro sposo vuole la sua migliore amica alla festa di addio al celibato. Come unica invitata femminile. Guai in arrivo? Di più!


AND THE WINNER IS….

NUVOLE A COLAZIONE di Francesca Baldacci
PROFUMO DI MAGNOLIA di Roberta Gregorio
Ebbene sì, nel mio caso le Miss sono due. Non sono riuscito a decidermi. Mi sono rimasti nel cuore La motivazione è unica per entrambe, ho colto delle affinità, non nella storia, completamente diversa, ma nell’approccio alla scrittura chick lit, delicata, a tratti irriverente, ma di fondo dolce. (sto cominciando a parlare come il mio insegnante di ballo gay, queste letture donnesche sono micidiali!).
La motivazione:
equilibrato lo stile, ironico e dissacrante ma mai sopra le righe; lineare la narrazione che riserva momenti di pura ilarità (nel caso della Baldacci) e di sorpresa (per la Gregorio); i personaggi femminili si fanno amare, la loro fragilità, sensibilità e il disincanto verso la vita mi hanno sedotto; trama non eccessivamente complessa ma neanche troppo semplice, perfetta per un racconto; piacevoli i co-protagonisti.

Complimenti a tutte le altre, mi sono divertito a leggervi, mi avete permesso di scoprire lati dell’universo femminile che non conoscevo. Cazzo, ma come fate a convivere con una stratosferica massa di pensieri del genere? Roba da restare

domenica 2 settembre 2012

Non avete stile? Restatevene a casa!



Le persone prive di stile andrebbero chiuse in delle riserve.
Io le eliminerei, ma dicono che non sia permesso. Allora rinchiudiamoli! Perché, mi chiedo, perché devono avvilire le mie giornate con la loro assoluta mancanza di stile? Pecore che si muovono liberamente i città senza alcun controllo. E non si tratta di burini o gente di borgata. Sono anche benestanti, li vedete mai i BMW  X6, quelli a due piani dal cui finestrino esce un gomito tatuato? Eccoli, sono loro. Ricchi e bori. Privi di stile. Per loro essere eleganti significa ostentare una caloscia di Burberry anche con il sole e usare jeans strappati di cashmere di Cucinelli e magliettina La Martina da 100 euro scolorita da un bambino thailandese utilizzando prodotti tossici.
Ma non riguarda solo i bori arricchiti, ma anche quelli che sono solo bori (Boro= persona rozza e volgare, dai modi e dall'abbigliamento appariscenti e sgradevoli).
Uomini, donne e i loro poveri bambini involgariti da genitori che non hanno idea di cosa sia un abbinamento di colori, un  pettine, un rasoio, un ferro da stiro. Lo svilente panorama si è schiuso ai miei occhi in un centro commerciale. Mandrie di bovini e ovini con le loro assordanti voci e con i loro ancor più chiassosi “look”.
Persino i braccianti che incrocio al mattino in una strada periferica di Roma sono vestiti con maggior cura.
Nessuno ha nel proprio guardaroba un pantalone lungo, si sono tutti accorciati sotto il ginocchio. Non esistono più le polo ma solo “canotte”  che mettono in risalto disgustose ascelle. Capelli che ancora hanno la piega del cuscino, ma tagliati dal parrucchiere di grido a 50 euro a sforbiciata, e barbe incolte che chiedono a gran voce di essere rasate.
Le donne. Madame Coco, si rivolterebbe nella tomba: Qui non si tratta di essere alla moda ma solo di non essere delle straccione.
Donne con i capelli sporchi e grassi tenuti su da pinze di plastica colorata che farebbero rabbrividire persino Basquiat. Non un filo di trucco, un orecchino.  Raramente, se dice bene, sui loro visi stanchi poggiano un paio di occhialoni scuri, spesso vergati dalla annoiata firma dello stilista  in voga.  Ma almeno un minimo di vergogna almeno è ancora viva.
E poi gli abiti. Che meraviglia vedere i film anni Cinquanta in cui anche le donne più povere indossavano abiti sotto il ginocchio e aderenti, capaci di disegnare il corpo femminile. Oggi si vedono queste “sciattone” in canotta, con a vista le spalline del reggiseno sempre di colore diverso. Non contente abbinano pantacollant che mettono in risalto ogni singolo buco cellulotico e ficcati ben dentro le loro chiappe. E, abbassando lo sguardo, ecco spuntare gli infradito. Robaccia di gomma, griffata o meno, da utilizzare solo nella doccia di una palestra o al massimo su una spiaggia che invece viene strascicata da piedi che virano dal grigio al nero, ma che magari hanno uno smalto Lancome sulle unghie. L’aberrazione!
Non si vede più un tacco, se non nelle discoteche durante le ore del rimorchio dei torelli da monta, non si vede una gonna al ginocchio con spacco, ma solo pantaloncini-mutanda  destinati alle adolescenti e che trentenni e quarantenni si ostinano a indossare sfidando la forza di gravità con i loro interni coscia ormai flaccidi e consunti dal troppo uso.
Chiusi! Recintati! Confinati in riserve dove potranno liberamente dar sfogo alla loro mancanza di stile, sottraendo ai miei occhi questo scempio. Sarà possibile?
Viva l'eleganza!

mercoledì 29 agosto 2012

La Chichili Agency cerca la sua regina del Chick lit all’italiana.



“L’espressione inglese chick lit si riferisce a un genere letterario emerso negli anni novanta e rappresentato da romanzi come Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding e Sex and the City di Candace Bushnell.
Nello slang statunitense, chick è un termine informale per “ragazza” derivato da chicken (“pollastrella”); lit è l’abbreviazione di literature (“letteratura”)

Beh, anche noi Italiane siamo capaci di scrivere per divertire e per divertirci.

Nasce in collaborazione con la Chichili Agency, il primo seriale chick lit scritto da “pollastrelle”, che nulla hanno da invidiare alle “chicken”.
Il nostro seriale Chick Chick Urrà! in formato ebook. Noi scrittrici di chick lit siamo anche un po’ pazze e ci piace metterci in gioco. Vorremmo infatti sapere chi è la Regina, ovvero la migliore tra di noi. Il nostro appello è votate la Regina del Chick lit!

Come fare?

Acquista i primi sette racconti su Amazon.it. iTunes, kokobooks.com, ebookizzati.it, cubolibri.it
Riceverai in omaggio l’ultima puntata intitolata “profumo di magnolia” di Roberta Gregorio in omaggio a fronte di una conferma di acquisto delle precedenti sette.
Per richiedere la copia omaggio scrivi a gregorio@chichili.de

Entro il 29 settembre dovrai iscriverti al gruppo dove potrai postare il nome di chi, secondo te, merita il titolo di Regina del Chick Made in Italy allegando una breve motivazione.

lunedì 20 agosto 2012

5 segnali per capire se lei ti ama

A meno che non voglia affidarti al famoso metodo dello sfoglio della margherita per scoprire se lei ti ama o non ti ama, ci sono dei segnali per capire se ti ama oppure no. Imparare a riconoscerli ti aiuterà a chiarire i dubbi sui sentimenti che lei prova per te. Ecco i 5 principali.

E' PREMUROSA
















Si avvicina sempre a te con fare gentile e premuroso prima di chiederti la carta di credito 


DI QUALUNQUE COSA LEI HA BISOGNO CHIAMA TE

















Ti fa sentire importante in occasione di traslochi e carico bagagli prima delle partenze, perché tu sei  l'uomo di casa, quello che la fa sentire protetta e le fa risparmiare i soldi che avrebbe pagato a uomini di fatica.


SI INTERESSA AL TUO LAVORO

Si interessa al tuo lavoro perché ci tiene a te e a quello che fai quando lei non c'è.  Per lei è fondamentale  sapere se le cose in ufficio vanno bene e se avrai incentivi che le permetteranno di comprarsi la borsa da 1.000 euro che brama da mesi.


E' GELOSA


Se lei è gelosa vuol dire che ti ama. Se il pensiero che ci possa essere un'altra donna in grado di "distrarre" soldi dal conto in comune la fa andare in bestia, allora non ci sono dubbi "TI AMA


LEI TI PRESENTA AI SUOI AMICI


Se ti presenta i suoi amici maschi sicuramente è perché a te ci tiene, questi saranno felici di stringere la mano al cornuto di cui hanno sempre sentito parlare. Se poi ti presenta alle coppie di amici allora non ci sono dubbi, l'idillio è scoppiato, pochi minuti ed entrerai nel circolo dello scambio di coppia che lei ama follemente. E non sentirti usato, lei TI AMA



martedì 7 agosto 2012

Gramaglia - Perciabosco: le mattarici che infiammano il palco



Da sinistra, Caterina Gramaglia e Nadia Perciabosco
  

Caterina Gramaglia
Credits by Daniela Altomonte
di Sam Stoner

È raro trovare donne che facciano ridere, di solito si trovano donne che fanno godere (giusto qualche minuto in 24 ore se ci dice bene) e donne che ci fanno dannare e incazzare, questo sempre, anche durante il sonno, quindi trovare due donne capaci di farci piangere dalle risate è un vero miracolo. Questa volta il miracolo si è’ consumato nell’ambito della manifestazione Giovani artisti senza frontiere a piazza Celimontana,  a Roma, alle spalle del Colosseo. Le protagoniste sono Caterina Gramaglia e Nadia Perciabosco.
Appena arrivo vengo accolto dalle risate del pubblico. Poi ecco seguire un quasi incomprensibile idioma giappo-italico amplificato dalle casse. Mi basta varcare l’ingresso per vedere un deliziosa ragazza giapponese sul palco chiedere informazioni a un’avvenente ragazza castana. Sono le due mattatrici nel pieno di una di una scena comica. La protagonista è la Gramaglia e la Perciabosco svolge il perfetto ruolo di spalla. Non vi dico come si svolge il tutto, vi basti sapere che al termine avevo gli occhi umidi a forza di ridere.
Lo spettacolo prosegue con la Perciabosco che tiene da sola il palco con i suoi brillanti monologhi al vetriolo sulla famiglia italiana, in particolare quella sicula. Battute tanto cattive quanto comiche. Ma ecco rientrare la Gramaglia, sempre nel ruolo della giapponesina che questa volta coinvolge il pubblico. Se mi avesse chiamato sul palco l’avrei stroncata (la mia riservatezza è nota). Per sua fortuna non l’ha fatto. Così, mi sono goduto un altro sketch surreale e dalla risata esplosiva.
La scena torna in mano alla Perciabosco. Le sue parole ci prendono per mano per condurci in una quotidianità spassosa nella quale finiamo per ridere di noi stessi. Il suo occhio dissacrante non lascia scampo.
La Gramaglia rientra. Eccola sfoggiare un repertorio da consumata attrice, ma con un’aggiunta: la sua pennellata comica. E così, ecco arrivare un nuovo boato, quello della mia risata, unita a quella del pubblico. La Gramaglia si è lanciata in una feroce parodia di Monica Guerritore e del teatro classico. Perfetta!

Nadia Perciabosco
Il finale è della Perciabosco, ora nel ruolo di figlia dei fiori, che inneggia “Peace and Love”, la cui pronuncia fa deragliare il messaggio pacifista verso un canto di lode nei confronti del sesso, quello di “sostanza”. Il pubblico non viene risparmiato, per fortuna, direi. Le risate cadono come pioggia battente sulle assi del palco.
Mi perdonerà la Perciabosco se chiudo con Caterina Gramaglia, ma ho un debole per lei. Sono anni che mi fa ridere, la sola donna capace di sollevarmi il “morale” anche nei momenti più duri. Cercatela su YouTube se avete problemi erettivi dell’umore. Con me funziona.



domenica 3 giugno 2012

METAMORFOSI ESTIVA FEMMINILE


Io amo le donne, ma non sono di certo un collezionista di bamboline, anzi trovo che ogni donna abbia in sé un suo particolare fascino. Ne sono sedotto, mi piace scoprirlo. Così capita che io mi ritrovi con un alto numero di amiche, ognuna bella, ed ognuna intelligente, sensibile, generosa, risoluta, capace. Ognuna, con una particolare qualità che la rende unica tra le donne.
Capita che alcune di loro facciano le “cecione”, ossia ci provicchino con me, ma in senso buono.  Del resto sono un gentiluomo, galante, affabile, simpatico, un po’ stronzetto, quel tanto che basta, ma educato e rispettoso. E quindi ad alcune di loro fa piacere ricevere da me complimenti e piccole attenzioni, come pure conversare, talvolta giocando a sedursi, ma sempre benevolmente senza alcun interesse particolare dietro. Così, come si potrebbe godere di un tramonto.
Ed ecco arrivare inviti.
"Sam se passi stasera al centro mi trovi..." oppure " Sam ci facciamo una chiacchierata..." e ancora “Sam c’è un vernissage delizioso, che ne dici di passare, io ci sarò…”
Inviti piacevoli, conversazioni interessanti, scambio di complimenti simpatici. Nulla di più.
Ma prima o poi ARRIVA L’ESTATE.
E con l’estate gli inviti diventano come un panda in una riserva di caccia: non ce n'è più uno.
Eh sì, perché una cosa è agghindarsi e fasciarsi, giocare con il trucco, un abito che valorizza la figura, un reggiseno che sostiene, una scollatura appena accennata ma gradevole alla vista, uno spacco su una gamba velata da una calza, i tacchi che slanciano la figura; altra cosa è farsi vedere in bikini.
IL BIKINI NON NASCONDE, ESPONE TUTTO COSÌ COME È
E quindi, in tempo di mare, si trovano cartelli sull'arenile che indicano l'espresso divieto di balneazione ai Sam. Tutti. Nessuno escluso.
Almeno nelle spiagge frequentate dalle amiche. Quelle così cordiali e disponibili a vedersi, così generose nell’invitarmi a presentazioni, cene, concerti. Ora i loro telefoni squillano a vuoto, gli sms muoiono senza risposta, le mal si perdono nell’etere… Ogni tanto, per quelle che sono su facebook, compaiono foto in spiaggia. Foto con la giusta luce, e la giusta (coprente) ombra, foto di particolari  e foto sempre dello stesso, attento profilo.
Non che io sia un adone, non ho animaletti esotici sull’addome (testuggini&affini), né strani e preoccupanti rigonfiamenti sulle spalle e le braccia in corrispondenza delle fasce muscolari. Né aspiro a sfilare per Mister torace abbronzato, quindi non mi aspetto di vedere i corpi delle amiche torniti e affilati degni di stare sulla copertina di Muscle&Fitness. Mi aspetto qualche pancetta, un po’ di cellulite, particolari che ci rendono umani, e che sono anche intriganti. Anche perché quello che conta è l’insieme della persona. Anche se in alcuni casi è proprio l’insieme che porta alla decisione di spogliarsi in riserve lontane dagli occhi dei Sam, ai quali si dà appuntamento a settembre.
Estate, la letargica stagione delle amicizie femminili invernali 

martedì 17 aprile 2012

Le donne sono tutte sante



di Sam Stoner
Le donne sono tutte sante e caste e l'uomo con il suo sguardo di peccato veste ogni immagine di una lussuria indegna della vergine ritratta.
Maschio, tu, sì, proprio tu, bestia capace di insozzare con il tuo cuore lussurioso il più casto paio di chiappe Sbadatamente mostrate da una donzella in calore.
Tu, animale più simile al porco di quanto Circe non avesse intuito, vorresti venire e grugnire su ogni turgido capezzolo sfuggito all'attenzione della chellerina in posa. Come ti permetti? Come osi sfiottare umori caldi e densi su candide vagine profumate di giglio appena sfornate da uno scatto distratto e appese nelle gallerie di questo labirintico castello internettiano. Rispetto ci vuole. Rispetto!
Ma tu, peloso ammasso di infoiati neuroni, non riuscirai mai a comprendere la poesia che veste la donna. Come dici? che la poesia la copre ben poco? Ti chiedi dove siano i vestiti della donna che stai mangiando con gli occhi?
Che inutili, volgari pensieri si affollano nella tua misera fronte. Ma del resto, per te son solo buchi. Cosa? Dici che proprio i buchi mostrano? Che bestia che sei. Ma non te ne voglio, chi mai potrebbe averti insegnato la metafisica del buco del culo. Che dici? Che un buco è sempre un buco? Che stolto che sei, uomo. Fai pena. E adesso scusami, non posso perdere tempo con te, devo dare un'occhiata alle immagini appena postate dalle mie amiche, immagini che tu non comprenderai mai!
Destrutturazione della posa alla pecorina, semantica del clitoride, semiologia del mignottismo...
Ignorante di un uomo!

venerdì 3 febbraio 2012

Mai dire TI AMO a una donna




Avete capito bene, non dovrete MAI pronunciare quelle tre fatidiche parole: Io ti amo. Le tre parole che ogni donna desidera ascoltare. Sì, perché non c’è donna sulla Terra che non desideri quelle tre parole. OGNI donna.
E già questo dovrebbe mettervi in guardia. Vi siete mai chiesti perché ci tengono così tanto? Lo so, alcune di loro dicono che non è importante, che sono solo parole, che conta ben altro in una coppia…
COPPIA?
Ecco, se siete già arrivati ad essere considerati una coppia, siete seriamente nei guai. Non appena la Lei con la quale uscite, con la quale vi vedete, con la quale avete euforici incontri di sesso, dovesse pronunciare la parola “Coppia”… reagite immediatamente. Non importa se dividete lo stesso letto e la stessa casa, non importa se alla domenica consumate pranzi nella casa dei genitori di lei e se passate le vacanze insieme. Un punto deve essere chiaro, anzi due: non siete una coppia, e non esiste nessun “Ti amo” nell’aria.
Questi due punti devono essere chiari. Non per voi, ma per Lei.
Non fatevi infinocchiare dalle abili armi seduttive delle Femmine. Perché una cosa è certa, sono maledettamente abili. A loro non importa se direte Ti amo nell’apice del coito, quando anche il più lieve segno di ragionevolezza è svanito, quando l’uomo,  pur di eiaculare dentro alla donna che è sotto di lui, è pronto a rinnegare persino sua madre, la sua cara, amata e santificata madre. A loro, le femmine, tutte, basterà sentire quelle tre parole sibilare tra i vostri grugniti infoiatati per fottervi a vita!
LEI: “Sto per venire, fammi godere, dimmi che mi ami, dimmi che ami…”
NON DITELO!
Non fatelo MAI.
Se le pronuncerete, quelle tre parole vi faranno perdere il sonno, il sorriso e vi faranno venire la gastrite che siete riusciti a evitare per anni.
Comincerete a dire a voi stessi che se avete pronunciato quelle parole è perché in fondo la amate, perché è questo che lei vi indurrà a credere. Be’, se siete stati così imprudenti, non preoccupatevi. Si può sempre rimediare. Sarà doloroso, ma si può fare.
Come? Fregatevene. Resistete alle loro lacrime, alla loro disillusione. Proveranno a commuovermi, a insultarvi, a implorarvi.
È tattica. Niente altro che tattica. Nulla di quello che diranno, con lacrime o meno, è vero. Vogliono voi, e sono disposte a tutto pur di appendere la vostra testa nel loro studio. Un trofeo. Ecco cosa siete, ma non come quelli che noi uomini siamo abituati ad appendere sulle nostre pareti. Per loro non siete uno dei tanti uomini, no siete l’UOMO. Quello che vogliono per un’intera vita. Sempre. Giorno dopo giorno.
Solo a scriverlo mi manca l’aria.
Il fatto è che le donne hanno nel loro DNA un’imperfezione genetica che si tramandano da ovulo in ovulo, in base alla quale DEVONO ACCASARSI. Non c’è modo di dissuaderle, di far loro capire che c’è altro. Alla fine mentiranno dicendo che capiscono, ma in realtà già staranno macchinando qualcosa per fregarvi.
È più forte di loro. Soccombono a se stesse.
Quindi state sempre in guardia.  L’alternativa sarebbe penosa… potreste ritrovarvi a pensare cosa desidera quella sconosciuta alla quale pagate il biglietto del cinema, invece di quello che desiderate voi.
Schiavi in eterno di un ciuffo di peli pubici spruzzati di astuzia femminile.

© 2012 by Sam Stoner