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martedì 7 agosto 2012

Gramaglia - Perciabosco: le mattarici che infiammano il palco



Da sinistra, Caterina Gramaglia e Nadia Perciabosco
  

Caterina Gramaglia
Credits by Daniela Altomonte
di Sam Stoner

È raro trovare donne che facciano ridere, di solito si trovano donne che fanno godere (giusto qualche minuto in 24 ore se ci dice bene) e donne che ci fanno dannare e incazzare, questo sempre, anche durante il sonno, quindi trovare due donne capaci di farci piangere dalle risate è un vero miracolo. Questa volta il miracolo si è’ consumato nell’ambito della manifestazione Giovani artisti senza frontiere a piazza Celimontana,  a Roma, alle spalle del Colosseo. Le protagoniste sono Caterina Gramaglia e Nadia Perciabosco.
Appena arrivo vengo accolto dalle risate del pubblico. Poi ecco seguire un quasi incomprensibile idioma giappo-italico amplificato dalle casse. Mi basta varcare l’ingresso per vedere un deliziosa ragazza giapponese sul palco chiedere informazioni a un’avvenente ragazza castana. Sono le due mattatrici nel pieno di una di una scena comica. La protagonista è la Gramaglia e la Perciabosco svolge il perfetto ruolo di spalla. Non vi dico come si svolge il tutto, vi basti sapere che al termine avevo gli occhi umidi a forza di ridere.
Lo spettacolo prosegue con la Perciabosco che tiene da sola il palco con i suoi brillanti monologhi al vetriolo sulla famiglia italiana, in particolare quella sicula. Battute tanto cattive quanto comiche. Ma ecco rientrare la Gramaglia, sempre nel ruolo della giapponesina che questa volta coinvolge il pubblico. Se mi avesse chiamato sul palco l’avrei stroncata (la mia riservatezza è nota). Per sua fortuna non l’ha fatto. Così, mi sono goduto un altro sketch surreale e dalla risata esplosiva.
La scena torna in mano alla Perciabosco. Le sue parole ci prendono per mano per condurci in una quotidianità spassosa nella quale finiamo per ridere di noi stessi. Il suo occhio dissacrante non lascia scampo.
La Gramaglia rientra. Eccola sfoggiare un repertorio da consumata attrice, ma con un’aggiunta: la sua pennellata comica. E così, ecco arrivare un nuovo boato, quello della mia risata, unita a quella del pubblico. La Gramaglia si è lanciata in una feroce parodia di Monica Guerritore e del teatro classico. Perfetta!

Nadia Perciabosco
Il finale è della Perciabosco, ora nel ruolo di figlia dei fiori, che inneggia “Peace and Love”, la cui pronuncia fa deragliare il messaggio pacifista verso un canto di lode nei confronti del sesso, quello di “sostanza”. Il pubblico non viene risparmiato, per fortuna, direi. Le risate cadono come pioggia battente sulle assi del palco.
Mi perdonerà la Perciabosco se chiudo con Caterina Gramaglia, ma ho un debole per lei. Sono anni che mi fa ridere, la sola donna capace di sollevarmi il “morale” anche nei momenti più duri. Cercatela su YouTube se avete problemi erettivi dell’umore. Con me funziona.